La nostra storia risale al 1889, quando il bisnonno Giovanni Roveraro, figlio di agricoltori borghettini, inizia a “coltivare” ed a mettere in pratica l’idea di commercializzare uno dei pregiati prodotti del territorio, l’Olio di Oliva (non ci sono ancora le attuali classificazioni), così come faceva già suo nonno materno. Avendo parenti residenti in Uruguay, con il loro aiuto inizia l’attività con l’esportazione in Sud America.
La Famiglia
Il 17 Novembre 1895 sposa Antonia Toscani e la famiglia ben presto aumenta, con la nascita di quattro figli, tre maschi ed una femmina. Per fare fronte alle accresciute esigenze di spazio sia per la famiglia che per l’attività, nel primo decennio del 1900 fa costruire una nuova casa, che all’epoca è situata alla “periferia” dell’abitato di Borghetto Santo Spirito . Al piano terreno ospita un magazzino adibito al confezionamento dell’olio, al quale ne viene aggiunto un secondo nel 1927 a ridosso del corpo principale.
L’Azienda diventa industria
Intanto, come da tradizione, i tre figli aiutano il padre ed a loro volta hanno nuove idee per l’attività di famiglia. Nasce così nel 1933 la raffineria di Olii di Oliva, una delle prime realtà industriali della zona che risulta anche tra i maggiori esportatori in Etiopia fintanto che rimarrà colonia italiana. Nel 1940 Giovanni Roveraro fa donazione dell’azienda ai figli e viene così costituita la “Società Anonima Roveraro”, successivamente trasformata in Società per Azioni. Alla lavorazione dell’Olio di Oliva viene affiancata anche quella dell’Olio di Semi. Nel tempo l’azienda espande il suo campo d’azione, risultando tra le primarie aziende del settore soprattutto nel Nord Italia. Fino alla sua chiusura, avvenuta nel 1980, la fabbrica dà lavoro a settanta persone fra operai ed impiegati.
Ritorno alle origini
Nel 1981 uno dei nipoti di Giovanni Roveraro, con l’aiuto di una sorella, riprende l’attività di commercializzazione dell’olio proprio nello stesso magazzino che aveva costruito il nonno, riadattandolo a negozio con annesso ufficio. Continua così una tradizione ormai centenaria.